Site logo
Location
Storia

La Cattedrale di San Giovanni Battista è uno dei diciotto gioielli architettonici del Tardo-Barocco ragusano, dichiarato dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità nell’anno 2002.

I lavori di costruzione iniziarono subito dopo il devastante terremoto del 1693 per volere di un cospicuo numero di cittadini devoti al Battista che risiedevano nell’antica Hybla, nelle dintorni della chiesa a lui dedicata, oggi Sant’Agnese, i quali vollero ricostruire la nuova città sull’altopiano del Patro, dove la nuova chiesa di San Giovanni ne sarebbe divenuta l’emblema.

Dopo la posa della prima pietra avvenuta il 14 aprile 1694, i lavori procedono spediti tanto che dal 1731 una prima versione del campanile è già completa. Ad esso si aggiunge nel 1751 il completamento del secondo ordine della facciata, così come riportato sulla stessa.

L’imponente facciata tardo barocca lunga 44 metri, anche se non presenta soluzioni linguistiche rivoluzionarie, ha tutte le carte in regola per competere con le grandi chiese madri siciliane.

Il lato dimensionale è il risultato di scelte architettoniche e costruttive rivisitate dall’architetto catanese Francesco Battaglia nel 1765, per via delle modifiche apportate al campanile.

Il progetto focalizzò l’attenzione sul cosiddetto “ Tempio bislungo” del noto architetto e trattatista italiano del ‘500 Sebastiano Serlio, riportato sul suo “ V Libro di Architettura”, che prevede anche un secondo campanile di destra, ma nel caso della nostra facciata non si conoscono le reali motivazioni che spinsero i procuratori della chiesa di San Giovanni a non volerlo innalzare. Tuttavia si pensa che ciò fosse dovuto sia a motivi economici sia alla premura di vedere terminata la fabbrica prima di quella di San Giorgio, anch’essa in fase di costruzione e sotto la direzione di Rosario Gagliardi. La facciata è suddivisa in cinque partiture da aggettanti colonne corinzie, con un ricco portale centrale costituito da doppie colonne binate, sormontate da una trabeazione con frontone curvilineo spezzato, all’interno del quale si apre una nicchia con la statua della Vergine Immacolata, affiancata da quella di San Giovanni Battista sulla sinistra e San Giovanni Evangelista sulla destra. Tra l’altro fu proprio dalle mani della statua dell’Immacolata che nel 1861 il garibaldino Luciano Nicastro incaricò un suo fedelissimo di far sventolare la bandiera del tricolore alla notizia dell’Italia unita. Il secondo ordine raccordato al primo mediante due superbe volute, presenta un finestrone centrale affiancato da due meridiane, terminando con un frontone triangolare su cui è posto un moderno orologio e sopra una campana.

Una delle prerogative del Tardo-Barocco ibleo era quella di attenzionare principalmente le facciate delle chiese, per cui anche l’interno della Cattedrale rispecchia un impianto prettamente cinquecentesco di tipo basilicale, ossia a croce latina con tre ampie navate scandite da quattordici colonne corinzie e un transetto su cui si innesta una cupola, rivestita esternamente da lamine di rame, costruita nel 1783.

Interessante la bicromia del pavimento realizzato nel 1854 in pietra pece con intarsi di pietra calcarea e le colonne intonacate di bianco con i capitelli indorati.

La mirabile decorazione in stucco a tratti indorato, presente sulle volte delle navate, transetto e cappelle laterali, con putti, virtù teologali e angeli reggicartiglio che riportano citazioni bibliche del Battista, sono opera di Giovanni e Gioacchino Gianforma, allievi del Serpotta, realizzati tra il 1775 e il 1778. Interessanti le decorazioni pittoriche nel presbiterio raffiguranti episodi della vita del Battista, realizzati nel 1926 dal pittore romano Primo Panciroli. Nelle varie cappelle si conservano la tela settecentesca raffigurante San Filippo Neri di Sebastiano Conca ( terza sulla sinistra), un dipinto settecentesco raffigurante il Cristo alla colonna di Antonio Manno ( quinta sulla sinistra), un dipinto di San Giovannino del 1906 di Paolo Vetri ( cappella della Natività). Di quest’ultimo anche il quadro di San Gregorio Magno del 1886 ( terza sulla destra) e le decorazioni pittoriche nel Battistero ( primo sulla destra) realizzate dal ragusano Salvatore Cascone nel 1954, vera e propria catechesi sul Battesimo e il gruppo bronzeo del 1958 del maestro Carmelo Cappello.

Infine la statua lignea di San Giovanni Battista, Patrono della città e della Diocesi di Ragusa, che viene portata in processione il 27-28-29 agosto, realizzata dal ragusano Carmelo Licitra nel 1861.

Tipo di monumento
Contatti
  • +39 0932 621599
  • https://www.cattedralesangiovanni.it/
  • parroco@cattedralesangiovanni.it
  • No comments yet.
  • Add a review
    en_GBEN