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Descrizione

GEOGRAFIA

Levanzo appartiene all'Arcipelago delle Isole Egadi, sito ad Ovest della Sicilia, in provincia di Trapani, nel Mar tirreno Meridionale.

Distante 6,5 miglia da Trapani, con la sua superficie di 10 kmq, è la più piccola delle Isole Egadi.

I Greci la chiamavano Phorbantia per l’abbondante presenza di erba sull’isola, mentre il nome odierno pare derivi dal modo di “levare in su” l’acqua dall’unico pozzo presente nell’Isola.

Levanzo è un piccolo centro con un porticciolo, conta circa 200 abitanti, e il promontorio Pizzo Monaco con i suoi 270 metri è il punto più alto dell’Isola.

Essendo priva di strade, bisogna muoversi a piedi e con i taxi del mare, cinta da acque limpidissime, le sue spiagge sono raggiungibili mediante sentieri che ne permettono di scoprire i luoghi più magici. Gli amanti delle immersioni troveranno occasioni per godere dei fondali mozzafiato, alla scoperta di antichi relitti e reperti che raccontano la sua lunga e travagliata storia.

L’unico modo per scoprire le grotte e gli angoli di mare più incontaminati è noleggiare un'imbarcazione o effettuare i tours organizzati dai pescatori.

Il GIRO DELL' ISOLA

Il giro in barca inizia dal porticciolo Cala Dogana procedendo verso ovest, in poco tempo si arriva al Faraglione, uno dei punti più belli dell’isola, dove troveremo una spiaggetta di ghiaia, bagnata da acque limpide e cristalline.  Questa caletta è raggiungibile anche a piedi ed è ideale per famiglie con bambini.

Dal faraglione in poi entriamo nella zona B dell’area marina protetta e si arriva alla Grotta Marina del Buco. Qui è consigliato fare il bagno in acque trasparenti ed entrare nella grotta dentro la quale la luce crea meravigliosi giochi di colori.

Riprendendo la navigazione incontriamo Cala del Genovese nella quale è presente una grotta che è un vero e proprio Museo della Preistoria.

Al suo interno troveremo graffiti e pittogrammi risalenti all'Era del Paleolitico superiore e del Neolitico. Si tratta di testimonianze uniche perfettamente conservate che ci permettono di scoprire le nostre origini. La grotta è accessibile con visita guidata previo appuntamento, ed è vivamente consigliata.

Ripreso il tour ci dirigiamo verso Cala Tramontana, dove tuffarsi per scoprire i suoi imperdibili fondali mozzafiato.

La tappa successiva è il rinomato Capo Grosso, a Nord dell’Isola, dove si stagliano il bellissimo faro e le pareti rocciose a strapiombo sul mare. Questo tratto di mare è stato teatro della celebre battaglia navale delle Egadi del 10 marzo 241 a.C. , dove si ebbe il decisivo scontro tra Cartaginesi e Romani che pose fine alla prima guerra punica che durava da oltre 20 anni. Per gli amanti delle immersioni questo è un fondale da non perdere. Con una visita subacquea guidata potrete ammirare ad una profondità di 28 metri, molteplici ceppi d’ancora in piombo perfettamente conservati.

 

Quest’area è unica, per i ritrovamenti di numerosi rostri di navi Romane, Elmi, Anfore, e decine di Reperti in ferro e terracotta; un vero e proprio itinerario archeologico subacqueo.

Superato Capo Grosso si entra nella zona C, e dopo l’azzurrissima Costa Aranci ci troveremo a Cala Calcara e Cala Nucidda, posto ideale per gli amanti del silenzio, dopo, troveremo la pineta di Cala Minnola.

In questa baia il mare digrada lentamente, offre acqua limpidissima ricca di fauna ed una meravigliosa pineta dove trovare refrigerio nelle ore più calde. Superando Cala Fredda si ritorna al Porto.

 

 

 

STORIA

L‘isola di Levanzo affonda le sue origini nella Preistoria, come dimostrano i ritrovamenti della Grotta del Genovese risalenti al Paleolitico. La storia dell’isola si intreccia con quella dell’intero Arcipelago delle Egadi e della Sicilia, in quanto ha subìto i medesimi avvicendamenti.

Durante il Paleolitico, l'Isola era unita a Favignana da un lembo di terra. Nel 6000 a.c. con l’innalzarsi del livello del mare le popolazioni primitive che non conoscevano l’arte della navigazione si estinsero e gli unici che l'abitarono furono i piccoli mammiferi e gli uccelli.

I popoli che si avvicendarono in queste terre a partire dal 1200 a.c. furono i Sicani, i Siculi, e i Fenici. Ai Fenici seguirono i Cumani, corsari e pirati del mare. Gli Ateniesi sottrassero le isole ai Cumani nel 415 a.c. mentre nel 404 a.c venne conquistata dal Generale Cartaginese Annibale Giscone.

Dopo un secolo e mezzo di dominazione cartaginese e le guerre puniche, nel 241 a.c. l’intero arcipelago delle Egadi come tutta la Sicilia venne conquistata dai Romani, che la governarono per cinque secoli. Con la caduta dell’impero Romano d’occidente le isole divennero preda dei Vandali, Bizantini, Saraceni, Svevi, Angioini e Spagnoli.

Durante la dominazione Spagnola le Isole conobbero periodi bui; I saccheggi dei pirati erano all’ordine del giorno e la popolazione fu costretta a nascondersi nelle grotte. Nel 1637, gli Spagnoli ormai in bancarotta si videro costretti a lasciare l’Arcipelago cedendolo al Marchese di Genova Pallavicino. Così per le Egadi iniziò pian piano un periodo di continuo progresso.

L'arrivo della famiglia Florio verso la fine dell’ 800 portò alle Isole un clima di benessere e gli abitanti si reinsediarono nei centri abitati.

I Florio ne determinarono la crescita economica con il sistema delle tonnare posizionate a Favignana, dislocando l'intera filiera nell'intero Arcipelago. Durante il ventennio fascista, l’Arcipelago venne utilizzato come luogo di confino per gli avversari politici.

Nel secondo conflitto mondiale, vista la posizione strategica, le Isole vennero dotate di fortificazioni per il controllo del mare, alcune delle quali sono ancora visibili a Favignana.

 

FAUNA, PARCHI E RISERVE

 

Sui fondali delle Egadi troviamo la Poseidonia oceanica più estesa e meglio conservata dell’intero Mediterraneo. La Poseidonia è il polmone del Mediterraneo, la sua presenza è fondamentale per produrre ossigeno, assorbire anidride carbonica e proteggere la costa dall’erosione. Inoltre essa è una vera e propria nursery del mare.

Ospita centinaia di specie marine che qui stazionano per riprodursi.
L’area marina delle Egadi ha un’elevatissima biodiversità e vanta la presenza di Cetacei, Squali, pare anche la Foca Monaca, specie simbolo del mediterraneo che si pensava estinta.

Anche la fauna ittica è di notevole interesse, tra questi meritano particolare menzione, la Donzella, la Castagnola rossa, il Sarago, la Seppia, lo Scorfano e il Polpo. Oltre i 35 metri di profondità in un ambiente semibuio troviamo le Gorgonie gialle e rosse, le Paramuricee purpuree. In questo ambiente protetto, tra gli anfratti trovano riparo l’Aragosta, la Cernia, il Gronco e la Murena.

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L’isola di Levanzo è povera di acqua, ma conserva comunque una vegetazione ricca e diversificata. La macchia mediterranea è composta da Erica Multiflora, Euforbia, Agave, Capperi e Fichi d’india.

Inoltre troviamo alcune specie endemiche come la Brassica Macrocarpa, Matthiola Rupestris, Anthemis Maritima, Limonium Aegusae, Senecio Cineraria, Allium Aethusanum.

Sull’isola sono presenti anche Licheni, l’Erba Ghiacciolo e il Cocomero Asinino. Altre specie che si trovano sull’isola sono: il Carrubo, la Cicoria, lo Zafferano a fiore lungo, il Ciclamino, il Finocchio selvatico, la Camomilla, il Narciso.

Tra i volatili troviamo, l’Allodola, la Rondine, il Barbagianni, l’uccello delle tempeste, il Falco pellegrino, il Corvo imperiale, l’Aquila del bonelli, il Cormorano. La maggior parte di questi volatili trova a Levanzo un tranquillo luogo di sosta durante le migrazioni da e per l’Africa.

Come arrivare sull'Isola

In Aereo gli Aeroporti più vicini sono: Trapani e Palermo

In Aliscafo da Trapani 

In Nave da Trapani e Marsala.

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