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Descrizione

 

Marettimo è l'Isola più occidentale dell'Arcipelago delle Egadi, distante 20 miglia da Trapani. Ha una superficie di 12,3 kmq e il Monte Falcone raggiunge i 700 mt.. Essa si presenta selvaggia e incontaminata con un unico centro abitato, conta 680 abitanti.

Chiamata dai Greci Hierà Nésos   “isola sacra”, il nome odierno deriva dal latino Maritima, forse dovuto all’abbondante presenza sull’isola del Timo selvatico.

Marettimo è un’isola montuosa dalla fitta vegetazione per la presenza di numerose sorgenti di acqua. E' caratterizzata da una grande montagna e sulla costa verso il centro dell’isola vi sono un gruppo di case bianche.

Nell'Isola si inerpicano diversi sentieri, antiche mulattiere e 2 strade sterrate, pertanto gli autoveicoli sono quasi del tutto assenti. Gli abitanti che vivono durante la maggior parte dell'anno sono appena 150, mentre nel periodo estivo l’Isola raggiunge circa 1000 unità. Ciò nonostante, Marettimo è un’Isola mondana, difatti l'isola è la meta preferita di chi ama la riservatezza.

In primavera e in autunno l’isola si trasforma in ideale località per gli escursionisti italiani e stranieri, attratti dai suoi bellissimi sentieri.

Marettimo è sita al centro della più grande riserva marina d’Europa, l'altra principale attrazione è costituita dall'alta montagna, che in alcuni punti somiglia alle Dolomiti.

Per visitare Marettimo la barca è indispensabile, così come lo è la guida di un barcaiolo locale esperto. Noi abbiamo avuto la fortuna di poter fare il giro completo dell’isola con Pietro di Visit Marettimo ed è stato assolutamente un plus. Con la sua barca ci ha fatto scoprire ogni singolo centimetro di costa, facendo manovre impossibili nelle tante grotte dell’isola e raccontandoci la storia di ogni caletta, grotta o spiaggetta che vedevamo e penso che solo così si possa davvero comprendere la vera essenza dell’isola (Visit Marettimo organizza tante attività sull’isola, ma di questo vi parlerò qualche paragrafo più in giù).

Tra le cose belle di Marettimo c’è il fatto che non esistono alberghi (classicamente intesi); c’è un unico “albergo diffuso” ricavato dalle case dei pescatori riadattate, tutte con i muri a calce e le finestre azzurre, che ricordano tanto alcune isole della Grecia. Essendoci un unico paese sull’isola, non esiste il problema della zona da scegliere, tutte le stanze e gli appartamenti sono a pochi passi dal porticciolo e tutto è a portata di mano

Ecco alcune “strutture” che consigliate

Giulia & Pietro Appartamenti
Casa Santa Cruz
Cala del Porto
Casita de Playa
Le Conchiglie
Casa Alma
Il Corallo
Il castello di Punta Troia sarà una delle prime cosa su cui si poseranno i vostri occhi quando arriverete sull’isola. È arroccato sulla cima del piccolo promontorio di Punta Troia e da lì sopra si riesce a vedere tutta la costa est dell’isola. Nato come torre di avvistamento in epoca saracena, fu trasformato in un castello vero e proprio intorno al 1140 da Ruggero II per presidiare l’estremità occidentale del Regno di Sicilia. Ci fu poi la dominazione sveva angioina e aragonese e il castello passò di mano in mano. Solo nel XVIII secolo l’isola iniziò ad essere abitata in pianta stabile e il castello venne adibito a prigione per i prigionieri politici fino al 1844, prima di essere completamente abbandonato. Il castello è stato recentemente ristrutturato (con non poche difficoltà, essendo proprio a strapiombo sul mare) e oggi ospita il Museo delle Carceri  (è possibile vedere le fosse dove stavano i prigionieri) e l’Osservatorio “Foca Monaca” dell’Area Marina Protetta. La visita è assolutamente da non perdere!!
Il castello è aperto da maggio fino a ottobre; a maggio e ottobre è aperto solo dal venerdì alla domenica 10:30-16, mentre da giugno a settembre è aperto tutti i giorni 10:30-18. L’ingresso è gratuito e include anche la visita guidata. Per raggiungerlo si può andare a piedi (c’è un bel sentiero che parte dallo scalo vecchio (1h e 30’) o in barca (10 euro/persona). Sotto al castello potete poi fermarvi a fare il bagno nella bella spiaggia di Scalo Maestro.
Come sempre quando si tratta di isole, la barca è il mezzo migliore per esplorare l’isola ma se cercate qualcosa di più di un barcaiolo ho l’uomo giusto per voi! Scherzi a parte, Pietro Cavasino di Visit Marettimo è una persona come se ne trovano ormai poche in giro. Marettimaro di nascita, Pietro ha lavorato tanto anche all’estero e sa come gira il mondo ma la sua isola nessuno gliela può toccare. Fate il giro dell’isola con lui e sicuramente vorrete tornarci! Pietro conosce ogni singolo sasso dell’isola, ogni storia, ogni leggenda e riesce a manovrare la sua barca come fosse un triciclo. Potete contattarlo via mail: pietro.cavasino@gmail.com  o per tel. 3488102186.
Il giro completo dell’isola dura 4 ore e include la visita di 9 grotte con la barca (tra cui le bellissime Grotte del Cammello e Grotta Presepe) e altre 2 che si raggiungono a nuoto; durante il giro poi ci si ferma spesso e volentieri a fare il bagno (sulla barca c’è tutta l’attrezzatura anche per lo snorkeling). Il tour si può fare o la mattina dalle 11 alle 15, o il pomeriggio dalle 15:30 alle 18:00 (costo: 20 euro a persona). C’è poi un terzo tour che parte alle 18:30 per andare a vedere il tramonto sul lato più selvaggio dell’isola, sotto al faro di Punta Libeccio, davanti ad un aperitivo con i controfiocchi. Si torna poi al porto verso le 22:30, spesso concedendosi un ultimo bagno illuminati solo dalla luna (costo: 30 euro a persona; si può prenotare anche tutta la barca ad uso privato). A questo proposito, Pietro organizza anche feste private in barca o a terra con faló per eventi speciali/feste.

 

Museo del mare

Il Museo del Mare, delle Attività, delle Tradizioni Marinare e ell’Emigrazione è un piccolo museo gestito dall’Associazione CSRT “Marettimo” con lo scopo di conservare il patrimonio etno-antropologico dell’isola. Nel museo sono esposti attrezzi da pesca (antiche nasse, ami, reti), bellissime fotografie d’epoca, libri, pubblicazioni e documentazioni storiche che raccontano l’”arte del pescare”. Qui è custodita la storia dei tanti pescatori dell’isola che tra la fine dell‘800 e i primi del ‘900 emigrarono in terre lontane e tutt’oggi ci sono grosse comunità di marettimari a Monterey, San Francisco e San Pedro, vicino Los Angeles, dove i marettimari si insediarono per la pesca delle sardine. È anche grazie a loro se, nel giro di pochi anni, la baia di Monterey divenne il primo porto peschereccio americano. Da lì poi iniziarono a spostarsi ancora più a nord, in Alaska, per la pesca del salmone. Questo piccolo museo dedicato alla memoria della comunità di Marettimo è davvero un gioiellino e si può restare ore ad ascoltare i racconti appassionati di Vito Vaccaro, il curatore del Museo. Qui potrete trovare anche le guide aggiornate dell’isola e le mappe con i sentieri. Il museo si trova davanti al ristorante “Il Pirata”, contattate l’associazione per essere certi di trovarlo aperto (tel. 0923-923000  o acsrtmarettimo@libero.it). Ingresso libero.

L’associazione CSRT “Marettimo” organizza anche diversi eventi come i concerti all’alba sulle Case Romane e delle esposizioni tematiche.

Le spiagge e le calette

 

Partendo dal Castello e facendo il giro dell’isola procedendo da nord, i posti migliori per fare il bagno sono:

Scalo maestro è una spiaggetta raggiungibile e piedi in 1h30 minuti dal paese
Libano è una piccola spiaggia che appare e scompare a seconda dei venti e si raggiunge solo via mare
Punta Libeccio/Cala Nera (sotto al faro) si raggiunge solo via mare
Cretazzo si raggiunge a piedi in circa 2 ore con un sentiero
Zotta Muletti è una caletta scogliosi. Ci si arriva a piedi da la Carcaredda
Cala Conca e Cala Finocchio Marino si raggiungono solo via mare
Praia dei Nacchi si può raggiungere a piedi dal paese in 20 minuti
Scalo Nuovo è la spiaggia del paese, accanto al porto

 

 

STORIA

Secondo la teoria trapanese dell'Odissea (nata ad opera di Samuel Butler), Marettimo verrebbe a coincidere, dal punto di vista geografico, con Itaca, la patria di Ulisse. Sarebbe lo stesso eroe a indicarne la posizione.

I Romani costruirono a Marettimo un presidio militare dopo la prima guerra punica, attorno al 150 a.C. il cui scopo era controllare la rotta tra la Tunisia e Roma. Il complesso, noto come Case Romane, si trova a monte del paese, a quota 250 metri circa ed è costituito da due piccoli edifici e da una chiesetta di epoca normanna.

Diversi autori citano Hierà come il luogo dove venne firmato il trattato di pace tra Romani e Punici-Cartaginesi dopo la drammatica Battaglia delle Isole Egadi del 10 marzo del 241 a.C., che vide Annone e le proprie navi sconfitti dalle pentere e trireme dotate di rostri dei Romani comandati da Lutazio Catulo.

Il castello di Punta Troia, edificato in periodo normanno (circa 1140), venne in seguito usato anche come carcere.

 

 

 

FAUNA - PARCHI – RISERVE NATURALI

L’area marina dell’isola di Favignana, Levanzo e Marettimo, insieme agli isolotti Maraone e Formica, formano l’area marina protetta delle Isole Egadi. Un luogo meraviglioso dove fare immersioni subacquee e scoprire le bellezze sottomarine che si celano sotto le coste di Marettimo ma anche del resto delle isole Egadi. La riserva è suddivisa in quattro zone che hanno livelli differenti di difficoltà e quindi di accesso. Non mancano le escursioni subacquee adatte anche ai principianti.

 

LA CUCINA

 

A farla da padrone in tavola non può che essere il tonno: provate le deliziose polpettine, la parmigiana di tonno, gli spaghetti di bottarga o il tonno in agrodolce. Un’altra squisitezza di mare locale è l’aragosta delle Egadi, un piatto che però in molti casi va prenotato con anticipo; se non fate in tempo potete sempre assaggiare altri gustosi piatti tipici della zona come gli spaghetti ai ricci di mare o le frascatole, una versione siciliana del cous cous.

 

CULTURA – SITI ARCHEOLOGICI – SITI UNESCO

 

Come detto Marettimo è l’isola più selvaggia, verde e montuosa dell’arcipelago delle Egadi.
Le peculiarità di quest’isola dipendono dal suo antico distaccamento dalla terraferma, risalente a 600.000 anni fa, che le ha permesso di sviluppare flora e fauna endemiche. Per immergersi all’interno di quest’orto botanico per gli amanti del trekking si consigliano alcuni itinerari.

 

ITINERARIO DI TREKKING 1

Questo percorso prevede la Partenza: da Scalo Vecchio e l’arrivo al Castello di Punta Troia. Si tratta di un itinerario abbastanza impegnativo, della durata di 1 ora e mezza circa.

Da Scalo Vecchio, procedendo verso nord, si imbocca un sentiero che si sviluppa ai piedi della montagna con dei passaggi a strapiombo sul mare per cui si consiglia di prestare la massima attenzione. Una volta arrivati allo scoglio del cammello sarà necessario superarlo e scendere verso quella lingua di terra che unisce l’isola al promontorio di punta Troia.

 

Il secondo itinerario prevede la Partenza: da Scalo vecchio e l’arrivo a Monte Falcone.
La durata del percorso è di circa 2 ore ma il sentiero è abbastanza comodo da affrontare. Partendo da Scalo Vecchio si proseguirà verso il sito delle Case Romane, dove nelle vicinanze si trova una meravigliosa sorgente d’acqua… un’ottima scusa per fare una pausa!

Riprendendo il percorso verso nord ovest, si oltrepassa Punta Campana e Pizzo del Capraro, per arrivare alla fine a Monte Falcone.

 

ITINERARIO DI TREKKING 3

Il percorso n.3 prevede la Partenza: dal paese per terminare a Punta Basano. La durata è di circa un’ora. Saranno necessarie scarpe adeguate perché l’ultima parte del percorso prevede il passaggio da una strada molto dissestata.

Dal centro del paese si procede verso sud e una volta superato il cimitero, si trovano le indicazioni per Punta Basano. Durante il percorso si arriva alla sella, altezza 112 metri sul livello del mare da cui si può godere del meraviglioso panorama del versante a ponente dell’isola. Ripreso il sentiero si arriva ad un’altra sella e da qui, procedendo verso sud si giunge al punto più alto del percorso a ben 183 metri d’altezza. Si raccomanda particolare attenzione in questo ultimo tratto, perché piuttosto difficoltoso.

Il sentiero n.4 è piuttosto semplice e prevede un percorso di circa due ore.
Il cammino inizia dal paese per terminare a Punta Libeccio.

La strada da prendere sarà quella che dal paese va verso sud, direzione cimitero e albivio prendete la direzione Carcaredda e Punta Libeccio. Durante il percorso incontrerete prima Carcaredda, dove potrete prendervi una pausa presso il rifugio della forestale e poi continuando verso sud arriverete a destinazione…. per premiarvi potrete anche fare un tuffo nella bellissima Cala Nera.

Il percorso n.5 prevede un cammino di circa 3 ore, ma in compenso molto semplice.

Partendo dal paese si procede a sud est verso il cimitero. Arrivati  ad un bivio, dovrete prendere la direzione Carcaredda e Punta Libeccio. Si attraversa una bellissima pineta per arrivare al rifugio della forestale. Da qui procedendo in salita si arriva nell’area che delimita Punta Asini da Punta Semaforo e svoltando a destra si arriva sulla cima di Punta Semaforo. Poi tornando indietro potrete imboccare la strada in discesa sulla destra, passando dal sito della Case

L’itinerario n.6 è il più complicato ed impegnativo. Prevede un percorso della durata di 2 ore e mezzo, con Partenza: da Scalo Vecchio e arrivo a Cala Bianca. In alcuni punti la strada sarà appena una striscia di terra, quindi consigliamo questo percorso sono a persone esperte.  Con le raffiche di maestrale l’itinerario è impraticabile. Fattibile invece con vento di scirocco.

Da Scalo Vecchio dovrete procedere verso nord in direzione Punta Troia. Arriverete poi ad un bivio, da qui dovrete imboccare la strada per Cala Bianca. Durante il percorso ci saranno dei punti molto impegnativi ed un po’ pericolosi, vi raccomandiamo massima attenzione. Superati questi momenti critici, si ritorna su strada normale per arrivare al promontorio di Punta Mugnone, da qui abbassando lo sguardo potrete vedere Cala Bianca.

Romane e successivamente rientrare in paese.

Come arrivare sull'Isola

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