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Location
  • Castello di Donnafugata, C.da Donnafugata, Ragusa, Ragusa 97017, IT

Descrizione

Donnafugata

Il nome.
I forestieri spesso confondono Donnafugata con Donnalucata (link interno) per la somiglianza del nome. Anche in questo caso si tratta di un toponimo di origine araba (Rain as safat, fonte della salute) legato all'esistenza di una sorgente. La disponibilità di acqua sorgiva e la posizione panoramica spiegano l'importanza dell'edificio, che difendeva Ragusa dalla parte del mare.

Il riferimento letterario
Il nome di Donnafugata è presente nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, ma nel romanzo non si parla di un luogo reale. La Donnafugata del Gattopardo, infatti, è una cittadina di fantasia. Oltre al nome, però, lo scrittore si è parzialmente ispirato anche a un reale proprietario del castello, il barone Corrado Arezzo di Donnafugata, noto in Sicilia per la sua forte personalità. Il principe di Salina, il Gattopardo, ha qualcosa in comune con il barone Arezzo.

L'ingresso monumentale.
La struttura dell'ingresso è quella tipica delle masserie ragusane, resa monumentale da alcuni elementi architettonici inconsueti. Entrando nel cortile, ai lati ci sono pilastri che reggono grandi pigne di pietra. Due torrette cilindriche fanno sentinella ai lati del castello. Una lunga balaustra di pietra collega le due torri e fanno intuire la presenza di un' enorme terrazza. Dietro, l'edificio vero e proprio, costituito da una grande massa squadrata di pietra rosa, ingentilita dagli archi della loggia, che disegnano un merletto di marmo bianco. Oltre il muro di cinta, si intravedono grandi alberi.

Il parco col labirinto.
Nel parco, che ha molte curiosità e nel complesso è piacevole da percorrere d'estate (c'è ombra!), conviene visitare il labirinto. È di pietra, e ricalca lo stesso schema di quello vegetale di Hampton Court (Londra). Conviene portarsi dietro una provvista di acqua, perché il labirinto non è un gioco da bambini, le pareti sono alte e se appena c'è un po' di sole può fare molto caldo là dentro.

I ristoranti.
Il cortile d'accesso del castello ospitava un tempo le abitazioni dei contadini e le stalle. Oggi molti ristoranti e negozi vi si affollano per accogliere i visitatori, attratti dal posto e dagli spettacoli estivi. Si mangia bene in tutti, ma ce n'è uno, il più vecchio (la trattoria Al Castello), che offre indimenticabili ravioli di ricotta al sugo di maiale, da assaporare in un cortile di pietra all'ombra di un ulivo.

I cani.
Col tempo, si è formata una comunità di cani semirandagi che si aggira nel cortile, in attesa che i turisti seduti a cena gli allunghino un boccone. Sono carini e discreti, ma attenzione a non portare un vostro cane: non sarebbe accolto con entusiasmo.

Ragioni per passarci qualche ora:
- l'emozione (vera) del labirinto.
- mangiare ravioli di ricotta con salsa di maiale in un cortile di pietra a secco sotto un ulivo secolare.
- vedere d'estate uno spettacolo all'aperto (opera e concerti, organizzati dal Comune di Ragusa).

Come arrivarci
- in auto. Conviene parcheggiare in un comodo e grande parcheggio a pagamento, situato appena prima del cortile d'ingresso.
- incredibilmente, in treno: il barone di Donnafugata, a fine Ottocento, aveva chiesto e ottenuto di far passare la linea sotto il castello. Esiste dunque la stazione di Donnafugata, e funziona ancor oggi. Il percorso in ferrovia da Ragusa attraversa vallette incontaminate. Donnafugata è una delle mète del cosiddetto trenino del barocco, ma la stazione funziona anche per i normali treni locali.

Testo m.v.

Storia

Storia del castello
Non sappiamo se all'epoca degli Arabi la località, oltre a essere nota per la sua sorgente, fosse anche dotata di castello. Sicuramente fu un luogo fortificato nel Medioevo all'epoca del dominio Aragonese, ma non aveva l'aspetto odierno. La forma del castello, come la vediamo oggi, risale agli inizi del Novecento, quando era di moda in Sicilia lo stile neogotico. Molti edifici nacquero a quell'epoca con finestre e porte ad arco acuto. Non bastavano però le nuove costruzioni: per adeguarsi alla moda dominante, l'antica masseria fortificata di Donnafugata divenne un pezzetto di Venezia trapiantato nella campagna ragusana. La loggia con gli archi intrecciati, inserita nella facciata, ricorda un po' il duomo normanno di Cefalù e un po' il palazzo dei Dogi, ma è più recente di quasi un millennio. Non è niente male, comunque; anzi.

Come arrivare

Da Ragusa 10 km. S. P. Donnafugata Genisi, Ragusa, IT

Tipo di monumento
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