Il Parco Archeologico di Selinunte, è sito nel Sud Ovest della Sicilia, nel Comune di Castelvetrano in Provincia di Trapani.
I 300 ettari di estensione, fanno di Selinunte il più grande sito della magna Grecia.
L'Area Archeologica
Come in tutte le città Greche, la posizione dell'acropoli era estremamente privilegiata. Esso si protende verso il mare fra le due insenature di Oriente ed Occidente. Le aree prospicienti i porti dovevano essere caratterizzate da una fitta rete di botteghe e magazzini, i cui resti affiorano qua e la fra vigneti e dune di sabbia. Finora è stato chiaramente identificato soltanto l'inizio di alcune strade e scalinate che scendevano verso i porti. Sia l'acropoli che l'area residenziale di Manuzza erano circondate da un poderoso sistema di mura difensive, andato quasi totalmente distrutto.
Verso Oriente un massiccio muro a gradoni colpisce subito il visitatore per la sua regolarità geometrica. Si tratta di un tratto della cinta muraria che, oltre ad avere la funzione di continuare la cortina difensiva dell'Acropoli, serviva per contenere un enorme terrapieno previsto per l'allargamento della superiore terrazza sacra. Le mura dell'Acropoli, oggi visibili, furono erette poco prima della definitiva caduta della città in mano Punica. Anche i Punici le modificarono, per proteggere la roccaforte, tuttavia la Città capitolò sotto i colpi delle legioni Romane.
Oltre alla sapienza maturata nella costruzione dei templi, gli artigiani selinuntini furono efficaci, sia nella realizzazione di opere in bronzo, che nella produzione ceramica e coroplastica, che ebbe a Selinunte un vigoroso impulso.
I templi
L'area sacra meridionale dell'acropoli aveva, nella sua parte più elevata, due Templi di maggiori dimensioni: il C ed il D. Il tempio C, uno dei primi ad essere stato eretto, é stato parzialmente ricostruito circa mezzo secolo fa. Nella collina orientale i cumuli di rovine assumono dimensioni grandiose. I tre templi ivi costruiti crollarono a causa dei catastrofici terremoti.
Il tempio O, il più meridionale, doveva avere sei colonne sulla fronte e quattordici sui lati lunghi.
Ad esso si affiancava il tempio A, quasi simile. Potrebbe essere stato dedicato a Poseidone o ai Dioscuri, basandoci sulla famosa "Grande Tavola Selinuntina", catalogo dei culti cittadini, che è stata rinvenuta nel tempio G, sulla collina orientale.
E' uno dei più antichi esempi di architettura templare Dorica esistente, essendo datato alla prima metà del VI secolo a.C.. Presenta sei colonne sui lati corti e diciassette su quelli lunghi.
Il tetto era decorato da ricche e variopinte decorazioni a bassorilievo di terracotta raffiguranti elementi floreali, mentre il timpano anteriore presentava la gigantesca testa di Gorgone (terrifico mostro mitologico), che rivela l'abilità dei coroplasti Selinuntini.
Di essi, solo il tempio E che era dedicato ad Hera o ad Afrodite, è stato ricostruito. La sua conformazione attuale rispecchia lo stato assunto intorno alla metà del V secolo a.C.. Questo Tempio possedeva alcune metope figurate in calcarenite locale che ornavano la sua parte frontale, mentre le parti nude femminili erano di marmo.
I ruderi più impressionanti sono quelli del colossale tempio G, che risulta il più grande dei santuari Selinuntini e tra i più grandi di tutto il mondo Greco. Era lungo 113,34 metri per 54,05. Le colonne erano alte 16,27 metri, il cui capitello misurava 16 mq. nella parte superiore. L'altezza totale era di 30 metri circa. Si pensa che la sua costruzione fu iniziata intorno al 530 a.C., ma non potè essere completato poichè la Città venne distrutta da un terremoto.
Particolarmente suggestivo ed impressionante è il gruppo di statuette rinvenute presso il santuario della Malophoros, all'estremità occidentale dell'area urbana di Selinunte. Si tratta di migliaia di raffigurazioni divine (Demetra principalmente) caratterizzate dagli attributi più diversi (con animali, con collane, con bambini e con la frutta) che venivano offerte alla divinità in funzione delle più svariate richieste.
Oltre ai Templi con peristasi Selinunte offre ad occidente, al di là del fiume Modione, una lunga teoria di santuari privi di peristasi ma non per questo meno suggestivi. E' l'area del cosiddetto santuario della Malophoros dove numerosi sacelli dovevano affiancarsi ed aprirsi sulle sponde del fiume, che era navigabile. Si tratta, quindi, di una sorta di cerniera di collegamento fra Greci non Greci, funzionale al pacifico espletarsi delle varie attività della colonia.
Il Museo
All'interno del Parco è possibile visitare il Museo, per scoprire la storia della colonia.
All'ingresso si trova la ricostruzione di un frontone di un tempio, inoltre si possono ammirare svariati manufatti in pietra, ceramica e in metallo esposte dentro le teche con relativi cartelli descrittivi che mostrano al visitatore i periodi di splendore della colonia.
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