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Descrizione

Donnalucata

Il nome.
L'origine araba del toponimo è documentata da Idrisi, un geografo arabo del dodicesimo secolo. Sulla costa di Scicli, egli dice, c'è una "fonte delle ore", in arabo "rain al ugat", che ha un comportamento curioso. A determinate ore, infatti, la sorgente butta acqua dolce, in altre, acqua salata. Oggi il fenomeno si spiega facilmente. L'alta marea soffoca la sorgente, che è in prossimità del mare, e la rende salata, mentre la bassa marea le permette di sgorgare incontaminata.

La Fonte delle ore, oggi.
Si trova all'inizio della spiaggia orientale, chiamata Micenci, proprio alla fine del lungomare. Attenzione! La sorgente è nella spiaggia, e a volte non è transennata come dovrebbe. Forse non tutti sanno, infatti, che intorno alla polla sorgiva c'è un'area di sabbie mobili, che possono inghiottire una persona.

Il lungomare e le antiche case dei pescatori.
Il lungomare parte dal mercato del pesce e arriva fino alla "Fonte delle ore". Ha fatto spesso la sua comparsa negli episodi di Montalbano. È dunque un posto che può dare a molti un'impressione di familiarità, anche se è la prima volta che ci si va. Le case che si affacciano sulla passeggiata sono le più antiche del borgo e hanno spesso muri di pietra arenaria, facciata bassa a timpano, terrazze con sedili di pietra per le riunioni familiari. Il colore verde azzurro del mare e il colore ocra dei muri producono un accostamento delizioso.

Il corso parallelo al lungomare (via Pirandello)
Via Pirandello è la passeggiata più interessante e "mondana" del borgo: vi trovate ristoranti, gelaterie e un negozio di ceramiche. La pietra delle sue case è spesso quella che qui si chiama "giggiulena", perchè sembra avere il colore e la grana del torrone di sesamo. Giggiulena, infatti, è il nome arabo e siciliano del sesamo. Anche in questa via molte case hanno sulla strada, a un livello più alto, dei terrazzini coi sedili di pietra, dove una volta la sera sedevano le famiglie. Una di queste case ha un interessante ricovero per barche a piano terra. Una traversa della via Pirandello è scenograficamente chiusa dalla facciata della chiesetta di Santa Caterina, anch'essa di pietra giuggiulena.

Il mercato del pesce e il porticciolo dei pescatori.
All'estremità occidentale della via Pirandello, il mercato del pesce tutte le mattine nella bella stagione dispensa le ghiottonerie pescate nella notte coi pescherecci locali o della vicina Porto Palo.

La grande spiaggia occidentale.
Donnalucata ha due spiagge: quella già detta sopra dei Micenci, che si apre con la Fonte delle ore, e quella occidentale, molto più ampia e servita da stabilimenti e negozi. All'estremità occidentale della spiaggia e del paese c'è un ristorante, l'Acquamarina, che permette di mangiare da una terrazza con splendida vista sul paese. In quel ristorante, il secolo scorso, si riunivano i contrabbandieri della zona. All'epoca in cui le coste non avevano strade, nessuno, per paura di fare brutti incontri, si sognava di venire a fare il bagno in spiaggia. Nessuno, tranne appunto i contrabbandieri e i pirati saraceni.

Il palazzo Mormino Penna e il parco pubblico.
Donnalucata è solo una frazione, ma d'estate diventa una piccola Scicli. I cittadini in vacanza amano frequentare la sera il palazzo Mormino Penna, un bell'edificio nobiliare, in stile neogotico, ceduto al Comune dopo la guerra. Le iniziative culturali riempiono di luci e di vita le sue sale e i vialetti del suo giardino, aperto al pubblico.

Dove parcheggiare?
Conviene parcheggiare all'ingresso occidentale del paese, lungo la grande spiaggia che va dall'Acquamarina al mercato del pesce. C'è spesso posto e, una volta a piedi, la camminata lungo il mare fino all'altro capo del paese è del tutto piacevole.

Ragioni per passarci qualche giorno:
- i colori del lungomare e del borgo: mare turchese - pietra arenaria color ocra.
- mangiare pesce contemplando la grande spiaggia e il porto in fondo.
- godere il brivido di passare accanto a vere sabbie mobili.
- visitare un luogo di Montalbano.

Tipo di sabbia
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